Realtà Virtuale Virtual Reality o VR e Augmented Reality o AR
La Psicoterapia integrata con la realtà virtuale (VR) permette di vivere esperienze immersive multisensoriali. Il soggetto viene proiettato in mondi e percorsi alternativi tridimensionali che gli consentono di partecipare attivamente alla presa di consapevolezza di pensieri, emozioni e comportamenti.
Attraverso la stimolazione di associazioni, metafore e analogie avviene una rielaborazione dell’esperienza che (coadiuvata dal terapeuta) favorisce una ristrutturazione cognitiva e del comportamento disfunzionale.
Mentre la realtà virtuale offre una ricreazione digitale, mediante visore Oculus …,di un ambiente di vita reale, la realtà aumentata fornisce elementi virtuali sovrapposti al mondo reale. Entrambe hanno lo scopo di fornire al soggetto esperienze arricchite a fini terapeutici.
La psicologia aumentata in quanto metodo “EVIDENCE BASED” è considerata dalle neuroscienze una tecnologia volta a migliorare la qualità di vita delle persone ed è attualmente utilizzata per il trattamento dei seguenti disturbi mentali :
Secondo la psicoterapia cognitiva standard, gli schemi disfunzionali di base influenzano le credenze intermedie, che, a loro volta determinano l’insorgere dei pensieri automatici, tramite i quali i pazienti interpretano una specifica situazione.
Come sappiamo, l’obiettivo del trattamento è quello di promuovere un cambiamento nel paziente derivante dal processo di modificazione del contenuto dei suoi pensieri e delle sue credenze disfunzionali.
Per far questo, però, è indispensabile che la persona sviluppi una visione critica di tali pensieri e schemi mentali. E’ necessario, in altri termini, che prima li identifichi e, successivamente, li metta in discussione, sottoponendoli a prove di evidenza (ristrutturazione cognitiva).
La psicoterapia cognitivo-comportamentale è una terapia strutturata (protocolli terapeutici mirati e cuciti ad-personam), direttiva (il terapeuta istruisce il paziente assumendo attivamente il ruolo di “consigliere esperto”), pur sempre flessibile e di breve durata (cambiamenti significativi sono attesi generalmente dopo le prime sedute) ed ha un marcato orientamento al presente e al problem-solving.
Apparecchio elettromedicale utile ed efficace per promuovere il benessere psicologico negli stati ansiosi e di panico.
Il biofeedback è una tecnica terapeutica che consente ad un individuo di imparare a controllare e autoregolare le proprie risposte fisiologiche che sono solitamente al di fuori del controllo volontario o quelle che sono sfuggite ai meccanismi regolatori a causa di una malattia o un trauma. Strumenti estremamente precisi misurano e mostrano in tempo reale sul monitor di un computer informazioni riguardanti la propria fisiologia come: onde cerebrali, frequenza cardiaca, respirazione, tensione muscolare o conduttanza cutanea.
Tali informazioni, anche attraverso cambiamenti nel pensiero, nelle emozioni o nel comportamento, permettono di modificare il funzionamento fisiologico, producendo una riduzione della sintomatologia legata ad alcuni disturbi, oppure permettono di ottenere prestazioni superiori.
L’EMDR è nato fondamentalmente per accedere, neutralizzare e portare ad una risoluzione adattiva i ricordi di esperienze traumatiche che stanno alla base di disturbi psicologici attuali del paziente.
Queste esperienze traumatiche possono consistere in :
Si sente che veramente il ricordo dell’esperienza traumatica fa parte del passato e quindi viene vissuta in modo sempre più sfumato e distaccato. I pazienti generalmente riferiscono che, ripensando all’evento, lo vedono come un “ricordo lontano”, non più disturbante o pregnante da un punto di vista emotivo.
La mediazione familiare è un intervento professionale rivolto alle coppie separate o in via di separazione per supportarli nel loro compito di madre e padre, fornendo loro un’opportunità per comunicare in maniera costruttiva e quindi trovare accordi concreti sulla gestione e l’’educazione dei figli. Obiettivo centrale della mediazione familiare è il raggiungimento della bigenitorialità ovvero la salvaguardia della responsabilità genitoriale individuale nei confronti dei figli, soprattutto se minori. In questo modo i genitori sono protagonisti di decisioni prese insieme.
La mediazione familiare si rivolge a:
“Mindfulness Based cognitive Therapy”
Nella prospettiva della Minfulness, invece, si lasciano da parte i tentativi volti esplicitamente a risolvere i problemi, a correggere i pensieri o a sostituirli con altri più funzionali ed adattivi. Gli approcci basati sulla mindfulness insegnano al paziente a diventare più consapevole dei propri pensieri e sentimenti e a relazionarsi a essi in una prospettiva più ampia, decentrata, come a eventi mentali transitori piuttosto che come espressione del sé o come rispecchiamento accurato della realtà. In tal modo, se i pensieri autosvalutativi, ansiogeni e depressogeni vengono semplicemente riconosciuti come pensieri, il paziente sarà maggiormente in grado di liberarsi da essi, dal momento che non sentirà più necessario attivare alcun comportamento conseguente. Ad esempio se i pensieri non sono “reali”, non si configura nessun obiettivo da raggiungere e quindi non c’è bisogno di ruminare per cercare una soluzione.
In sintesi: Ogni persona ha bisogno di lavorare su di sé per correggere la percezione distorta della realtà che possiede e che le deriva dai condizionamenti impartiti dalla società, dalla condizione di vita, dalle pregresse esperienze esistenziali. Questa riorganizzazione della psiche avviene attraverso la pratica della Mindfulness, che, spostando l’attenzione al momento presente “Qui ed ora” apre le porte della nostra più piena consapevolezza.
L’importanza della modificazione della relazione del paziente con i propri pensieri e sentimenti negativi è sintetizzata efficacemente da Kabat-Zinn: “E’ straordinario quanto risulti liberatorio sentirsi capaci di vedere che i nostri pensieri sono solo pensieri e non sono “NOI” né la “Realtà”. La semplice azione di riconoscere i nostri pensieri come pensieri e basta può liberarci dalla realtà distorta che essi spesso creano e conferirci una maggiore lucidità e il senso di poter gestire meglio la nostra vita.
E’ una terapia comportamentale di terza generazione che pone al centro del percorso l’accettazione e l’impegno. Una forma di psicoterapia che mira ad aiutare il paziente ad essere maggiormente consapevole dei propri pensieri, emozioni e comportamenti automatici.
L’obiettivo non è più quello della ristrutturazione cognitiva di tali pensieri ma l’accogliere il dolore e la sofferenza in maniera tale da rafforzarsi e convincersi che poi tutto sommato non è cosi insopportabile.
Attraverso esercizi di esposizione immaginativa ed enfatizzando il ruolo dei valori personali nel percorso di cura, favorisce azioni e comportamenti in linea con ciò che davvero conta per il paziente anche in presenza di emozioni e pensieri spiacevoli e tristi.
I punti cardine della terapia ACT sono i valori del paziente, vivere nel momento presente, perdono, accettazione; accogliere, esporsi, vivere non tentare di eludere o modificare ciò che non può cambiare ma raggiungere il cambiamento e il sollievo dalla sofferenza mediante un cambio di prospettiva e l’immersione negli stati emotivi negativi per imparare a viverli e a gestirli senza alcuna preoccupazione o timore.
Mi piace dire: “Affrontare, vivere ed imparare a rialzarsi”.
Efficace nel trattamento di :
E’ un protocollo terapeutico che mira a sviluppare nel paziente un sé saggio (compassionevole) in grado di osservare e vivere le cose cosi come sono prendendosi cura di sé sempre e comunque.
L’obiettivo consiste nel promuovere nel paziente un atteggiamento gentile e di perdono verso se stesso e gli altri che lo circondano, superando quel senso di colpa nevrotico che spesso attanaglia la mente di tante persone.
Imparando ad accettare le avversità della vita e i propri errori mediante un approccio di accoglienza, cura e gentilezza, ci aiuta a vivere meglio con noi stessi e con gli altri.
L’obiettivo principale della Compassion Focused Therapy è quindi il ripristino dell’equilibrio tra i tre sistemi di regolazione delle emozioni.
E’ indicata per il trattamento dei seguenti disturbi:
E’ un protocollo terapeutico che mira a promuovere un’alimentazione consapevole ossia una piena attenzione e consapevolezza all’esperienza alimentare e al cibo.
Favorisce la coscientizzazione dei propri stati interni (sensazioni fisiche, emozioni, pensieri) relativi al mangiare, favorendo un’autoregolazione emotiva con una migliore capacità di gestione delle principali emozioni di base.
Trattamento efficace per i seguenti disturbi:
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